« marzo 2017 | Principale | maggio 2017 »
‘Ordina per prezzo’ è l’ordinamento più diffuso nello shopping online. Il biglietto aereo più economico, l’hotel più a buon prezzo, il libero professionista che costa di meno, e la maggior parte delle persone fa clic lì.
È una grande scorciatoia per un programmatore, ovviamente, perché il prezzo è un numero, ed è facile da ordinare.
L’ordine alfabetico potrebbe funzionare ancora più facilmente, se non fosse che il risultato è meno rilevante (soprattutto se sei un fan di Zappos o di Zima).
Il problema: solo perché è facile, non significa che sia utile come sembra.
Ed è un sistema pigro per il consumatore. Se non è possibile prendersi il tempo per conoscere le opzioni, le qualità, gli effetti collaterali, sembra quindi che l’acquisto più economico sia la strada giusta da percorrere.
Ed è facile per il produttore. Nulla è così facile da migliorare come il prezzo. Non c’è bisogno di pensare alle sfumature, agli effetti a lungo termine, e non c’è bisogno di preoccuparsi di cosa possa pensare il pubblico. Basta solo diventare un po’ più brutali con i propri fornitori e clienti, e tagliare ogni angolo è possibile. Tanto la colpa è del sistema.
I commercianti e i venditori di Wal-Mart erano pigri. Non dovevano spendere molto tempo per capire se qualcosa era meglio, erano concentrati sul prezzo, indipendentemente da quello che sarebbe costato alla loro comunità nel lungo termine.
Noi siamo parte di quel sistema, e se non siamo soddisfatti del modo in cui siamo trattati, dovremmo pensare che in ogni caso abbiamo noi stessi contribuito e permesso al sistema di guidare questi cambiamenti.
Che cosa succederebbe se insistessimo sull’ ‘Ordina per il piacere di volare’, invece?
Che cosa accadrebbe se i motori di ricerca restituissero risultati ordinati in una (certamente difficile) scala di punteggio che combina il tempo di viaggio, l’affidabilità, il servizio clienti, il prezzo e un altro paio di fattori? Come vorresti cambiare l’esperienza di volare?
Questo si estende molto oltre i viaggi aerei. Ci rendiamo conto che non ha senso assumere qualcuno solo perché possiamo pagarlo di meno. E che non si dovrebbe acquistare un libro, un film, o scegliere un ristorante semplicemente perché è il più conveniente.
Ci sono differenza, e talvolta, queste differenze valgono quello che costano.
‘Ne vale la pena’ è un bell’obiettivo.
Che cosa succederebbe se, prima che ci precipitiamo a impostare l’ordinamento col clic, decidessimo che cos’è che vale di più per creare un ordinamento?
Il prezzo basso è l’ultimo rifugio del marketing che non si preoccupa di costruire qualcosa per cui vale la pena pagare.
Secondo la tua esperienza, quanto spesso la scelta più conveniente è la scelta migliore?
Quando qualcosa va storto, come reagisci?
Quando possiedi beni, quando la tua posizione ti fa sentire al sicuro, quando stai giocando un gioco a lungo termine, un intoppo lungo la strada è proprio questo ...“Beh, è stato interessante.” Puoi imparare, e il professionista si rende conto che andare fuori di testa non porta molti benefici.
Al contrario, chi sta nel mezzo, la persona che si rende conto quanto facilmente può essere sostituito, la persona che non può smettere di giocare il gioco a breve termine …. beh, si rende conto che è tutta una sorta di castello di carte, e spesso indulge nell’andare fuori di testa, nel panico, nella paura e persino nell’odio verso la persona a cui è facile dare la colpa.
Il punto è, che la lastra sottile di ghiaccio non ti dà molta sicurezza quando le cose non vanno per il verso giusto (e può anche succedere spesso), e rimanere sulla lastra sottile di ghiaccio può essere una profezia che si auto-avvera.
Il primo passo per la persona che sta nel mezzo, il manager intermedio, è quello di investire sul lungo termine, per trovare un arco che nella realtà costruisce un bene che dura.
E il secondo passo è quello di comportarsi ‘come se non fosse così’. Sappiamo che il panico non paga. Agire con le persone di cui hai bisogno di guadagnarti la fiducia, con la volontà di fare esattamente il contrario di quello che faresti in preda al panico.
Se guardi un film senza il sonoro, avrai molto da capire per interpretare il film. E anche se leggi solo la sceneggiatura e basta, ti ci vorrebbe una certa pratica per capire veramente il film.
Ci sono alcuni posti dove tutto ciò che conta sono le parole. Dove la forza della logica è sufficiente per cambiare quel momento.
Per il resto del tempo, che in pratica è per quasi tutto, i veri veicoli sono la fiducia, lo status, i feromoni, la pressione dei pari, l’urgenza e l’energia che c’è in quella stanza.
Probabilmente vale sempre la pena di sapere che tipo di discussione stai avendo.
L’Isola di Pasqua fu il luogo di una fiorente comunità, migliaia di persone che vivono una buona vita.
Uno a uno, però, gli alberi su quest’isola lontana da tutte le rotte, furono abbattuti. Furono tagliati per farne legna da ardere, per costruire degli strumenti di caccia o di altro tipo, o per costruire barche.
E, infine, l’ultimo alberò sparì. E la popolazione si estinse.
Jared Diamond racconta la storia vera dell’Isola di Pasqua nel suo brillante articolo, e nel suo libro.
La mia domanda, però, non riguarda l’ultimo albero. Riguarda il penultimo albero.
Quando qualcuno lo abbatté, come reagì la comunità? Avevano paura di parlare? Era chiaro che i costi sociali e comunitari sarebbero stati piuttosto gravi, ma perché non sono stati considerati così gravi da fare in modo che nessuno si sognasse di abbattere l’ultimo albero?
E forse avrebbero potuto instaurare questa norma culturale con il terz’ultimo albero. O anche prima.
La cultura è lo strumento più potente che abbiamo per cambiare il comportamento delle persone. Tutto intorno a noi vediamo persone che egoisticamente ci tolgono dei beni comuni, erodono i nostri standard, abbattono gli alberi (reali e metaforici) da cui noi dipendiamo.
Cosa abbiamo intenzione di dire la prossima volta che vediamo qualcuno con un’ascia?
Le persone citano l’esempio dell’andare in bicicletta quando vogliono ricordarci che alcune cose, una volta imparate, non si dimenticano più.
Quello che non viene menzionato, però, è il modo in cui abbiamo imparato. Nessuno impara ad andare in bicicletta da un libro, o da un video.
Impari facendolo.
In realtà, non facendolo. Impari facendolo nel modo sbagliato, cadendo, rialzandoti, risalendo in bici, facendolo di nuovo.
P.S. Questo approccio funziona per molte cose, non solo per le biciclette. La maggior parte delle cose, infatti.
“Questa è la parte di torta che ho ricevuto, ma va bene.”
“Ho un piccolo pezzo di torta, ma gli altri ne hanno un pezzo ancora più piccolo, così sto condividendo la mia.”
“Non voglio tutta la torta, solo il tuo pezzo.”
“La torta non è abbastanza grande per tutti, ho intenzione di lavorare a fondo per risolvere il problema e renderla più grande.”
“Ho il pezzo di torta più grande, vuoi vederlo?”
“Ho il pezzo di torta più grande, ma questo non mi basta, così ho intenzione di fare in modo di prenderne un po’ anche della tua.”
“Se non posso avere un pezzo di torta abbastanza grande, ho intenzione di mettere i bastoni tra le ruote agli altri in modo che nessuno ottenga una benché minima torta.”
“Se ritardo la gratificazione e aspetto un po’, il mio pezzo di torta sarà più grande.”
“Bob ha un pezzo di torta più grande del mio, quindi ho intenzione di indebitarmi per poter comprare più torta.”
“Se mangiamo meno torta adesso, e investiamo, potremo avere più torta dopo.”
“L’unica cosa giusta da fare è dare un pezzo di torta uguale per tutti”
“Non posso mangiare tutta la torta che ho, ma mi rifiuto per principio di condividerne il resto con gli altri.”
“Mela? Io odio le torte alle mele. Perché non posso averla al mirtillo?”
“Sono in grado di aggirare le regole e poter avere due pezzi di torta, quando tutti pensano che sia possibile averne uno solo.”
“Non importa quanta torta c’è, non è sufficiente, e dovremmo rischiare per cercare di accaparrarci più torta.”
“Il responsabile della distribuzione della torta è un truffatore, fare fuori tutti coloro che distribuiscono le fette!”
“Avere più torta adesso è decisamente meglio della promessa di avere più torta dopo.”
“Torta? Io non mangio torte.”
È facile ricordare il nostro primo lavoro, o anche i nostri primi 7 posti di lavoro. Pulire i tavoli del ristorante. Tagliare l’erba dei giardini. Fare benzina alle macchine o pulire i vetri delle automobili appena lavate.
Ma è comune chiedere alle persone di ricordare la prima volta che hanno avuto un computer per fare qualcosa di cui avevano bisogno? Il primo programma con cui abbiamo fatto qualcosa di buono, la nostra prima macro di Excel, la prima registrazione su un sito internet?
Oppure, quanto diffuso è il confrontare le nostre prime esperienze di vendita? La prima cosa che sei riuscito a vendere da solo? Il primo campanello che hai suonato, la prima receptionist alla quale hai detto di avere un appuntamento col responsabile, o la prima volta che hai convinto qualcuno a investire in qualcosa che stavi costruendo?
Ci sono milioni di anni di tradizione nel pulire lo sporco e nel tagliare gli alberi. La programmazione e la vendita, al contrario, sono gli elementi per un nuovo tipo di futuro.
Prevedere il tempo
Leggere una radiografia
Giocare a poker
Scrivere con ortografia corretta
Capire il ROI di una grande azienda
Riconoscere un volto in una folla
Contare le calorie
Volare in un giorno intorno al mondo
Mantenere costante la temperatura della tua casa
Prenotare un volo
Dare indicazioni stradali
Creare un indice per un libro
Giocare a Monopoli
Saldare una cucitura in metallo
Giocare in borsa
Inserire annunci online
Capire quale libro leggere dopo
Irrigare una piantagione
Monitorare un neonato prematuro
Rilevare un incendio
Giocare alla roulette
Leggere i documenti di una causa legale
Ordinare su internet
Se hai visto molti film, probabilmente ti sei divertito a vedere il modello di uomo AL – che vive nel futuro e rappresenta un omino meccanico in scatola, tanto misterioso nelle sue motivazioni quanto lo siamo noi.
Il futuro di Al è probabilmente molto simile al passato: sgretola. L’intelligenza artificiale fa dei lavori che non eravamo necessariamente felicissimi di fare in ogni caso, lo fa in silenzio, bene, e siamo sicuri di quello che fa. Nessuno si è lamentato quando un sensore si è assunto il compito di rilevare un possibile incendio. E nessuno si è lamentato quando il computer ha trovato 100 voli più velocemente e meglio di quanto avremmo mai potuto fare noi.
Ma il sistema non si stanca, continua nello sgretolamento, è costante. Non con un intento benigno o maligno, ma con un focus su un compito ben definito.
Questo non può non portare a conseguenze non volute, enormi quando capitano a te, e quasi sempre piccole nello schema universale delle cose. La tecnologia distrugge il perfetto e permette quindi quello che era impossibile.
La domanda che ognuno di noi deve farsi è semplice (ma difficile): Com'è che posso diventare così bravo a fare qualcosa, in modo che sia davvero difficile che un computer possa farlo al posto mio in un giorno non lontano? Come posso diventare così resistente, e nel contempo così umano che la tecnologia non sarà in grado di recuperare il ritardo?
È sempre stato importante, ma ora è urgente.
Tutti si fanno questa domanda.
E ognuno cerca indizi diversi, e spunti per rispondersi.
E’ primordiale. Lo abbiamo fatto per milioni di anni, perché null’altro era così importante per la nostra sopravvivenza.
Il fatto è che quasi nessuno decide la risposta a questa domanda sulla fiducia in base alle parole in piccolo sul contratto, in base alla tua politica o alle tue posizioni riguardo a questioni di rilevanza nazionale.
Decidiamo molto, molto prima.
Le persone guardano quello che fai. Guardano con l’ascolto. Sentono quello che dicono gli altri. Cercano quel genere di indizi molto piccoli.
Promemoria: Appartenevamo a tribù molto tempo prima che sviluppassimo il linguaggio.
Svegliare un orso che dorme è difficile.
Le persone, spesso, vanno in letargo.
Ma scopriamo che, una volta attivate, le persone fanno molto e in fretta, più di quanto potresti aspettarti. E così, la settimana prima di Natale assistiamo a una quantità folle di shopping. La settimana prima di una grande elezione vediamo una notevole quantità di attenzione. Gli ultimi giorni prima della scadenza dei progetti di Kickstarter portano le persone in prima fila, e le fanno muovere.
Se aspetti fino a quando qualcuno ti dice che è il momento di uscire dalla tua zona di comfort, hai appena consegnato la tua libertà e la tua missione a qualcuno che potrebbe non preoccuparsi affatto delle cose che ti interessano.
Molto più potente per sviluppare il potere di uscire dal nostro letargo è l’autodisciplina di farlo sulla base di un calendario, in modo regolare.
Non un giorno, ma il tuo giorno.
C’è della fede nel credere, ovviamente. E c’è un’asimmetria tra l'incredulità e la credulità, naturalmente. Ma il fatto è che troppo spesso crediamo nella cosa sbagliata, seguiamo il leader sbagliato e prendiamo la medicina sbagliata.
Per molto tempo, siamo stati ingannati piuttosto facilmente dalle medicine sperimentate. L'olio di serpente era un fatto reale. Le persone hanno usato l’elettricità nei posti sbagliati per le malattie sbagliate. Noi ingoiamo argento, vediamo un guaritore e spendiamo tutti i soldi che abbiamo per un sacchetto di fagioli magici. E al tempo stesso, esitiamo a consultare un medico, e quando lo facciamo non parliamo di tutto ciò che dovremmo con lui. Usciamo con le prescrizioni e compriamo le medicine, ma non le prendiamo quando arriviamo a casa. Siamo scettici sui vaccini, ma ci mettiamo in fila per i gelati con l’amido di mais al posto dello zucchero.
Noi crediamo, ma nelle cose sbagliate.
Quando qualcuno ci dice che un certo tipo di persona è pericolosa, siamo fin troppo ansiosi di credere ai nostri istinti xenofobi. Ci arrabbiamo e parliamo freneticamente quando pensiamo a una piccola ingiustizia (“Il vicino butta le briciole dal balcone!”) ma manteniamo la calma quando la grande truffa viene fatta proprio sotto i nostri occhi.
E non ci piace pensare di stare sbagliando.
Da qui il paradosso, l’angolo che ci siamo dipinti: abbiamo bisogno di credere, vogliamo credere, abbiamo benefici dal credere. Non possiamo andare avanti senza notizie, connessione e movimento.
Ma, non ci piace essere smentiti.
Quindi è facile cominciare dicendo che è tutto finto, da perfetto miscredente. E continuare diventando cinici, miopi e fragili.
E non credere non aiuta, perché non possiamo fare strada senza credere in qualcosa, senza convinzione. Nessuna società funziona senza la fiducia e l’ottimismo.
Il che ci riporta direttamente al punto di partenza: la responsabilità di credere in cose che funzionano. Abbiamo ricevuto potere e il prezzo da pagare è la responsabilità.
Il nostro compito è di vedere il nostro non credere e sostituirlo con una convinzione migliore, fatti oggettivi, credere in cose che funzionano davvero.
Non in sciocchezze.
Il modo migliore per convincere qualcuno del tuo nuovo approccio è quello di cominciare con un accordo che ha tre punti cardine:
Siamo d’accordo sugli obiettivi. Entrambi vogliamo gli stessi risultati, stiamo solo cercando dei modi alternativi per arrivarci.
Siamo d’accordo sulla realtà. Il mondo non è piatto. I fatti sono una realtà evidente. Le statistiche, gli esperimenti replicabili e una certezza di causalità sono strumenti che vale la pena utilizzare.
Siamo d’accordo sulla misura. Dal momento che abbiamo concordato gli obiettivi e concordato che esiste una realtà evidente, siamo d’accordo su quale tipo di successo ci aspettiamo di avere.
Tutti e tre permettono di poterci iscrivere per lo stesso viaggio, e di essere reciprocamente responsabili per il nostro lavoro. Qualsiasi altro approccio non rispetta i tuoi partner e ti lascia in un angolo, senza alleati.
Gli attacchi verbali (dire 'osservazioni' è troppo poco) razzisti e sessisti non hanno senso.
Nel corso del tempo, le persone che giudicano gli altri in base alla loro origine o ai loro cromosomi sono sempre smentiti, hanno solo dato dimostrazione della loro paura, e non è molto saggio.
La paura che provoca questi attacchi assume molte forme, non discrimina in base all’età, al reddito, alla razza o al sesso del fanatico. Ma la paura è reale, e quando la paura spinge le persone a sminuire gli altri, esce allo scoperto.
Anche se la paura è reale, non è una scusante. Quando parliamo con rispetto e offriamo dignità ed empatia, stiamo delineando il nostro futuro. ‘Politicamente corretto’ è un modo molto economico per liquidare la maturità, la fiducia e la gentilezza. Uno sfogo di rabbia, parlare scherzando o un lapsus non possono nascondere la vera natura del discorso.
La storia ci dimostra che attaccare coloro che stanno portando il loro sudore, la generosità e la comprensione per la nostra vita è sempre un errore.
Non è vero.
La tua situazione sarà diversa.
Certo che lo sarà. Naturalmente tutto quello che sarà non sarà esattamente come lo immaginavi, come era programmato, come ti meritavi.
Certo, ma poi?
Vuoi reagire o rispondere? Potresti reagire con la rabbia e perché no, con della paura. Potresti trovare persone da biasimare, potresti facilmente trovare il modo per amplificare la tua rabbia, potresti scavare più in profondità nei problemi per attaccare qualcuno, e usare le tue parole e azioni per creare un cuneo tra te e coloro che non hanno soddisfatto le tue aspettative.
O, forse, risponderai, incentrando la risposta sulle opportunità che presenta il divario tra il programmato e l’accaduto. Che è un’occasione per celebrare quello che hai, e meglio ancora, per trovare un modo per costruire qualcosa di meglio.
La vera risorsa che stai costruendo è la fiducia.
Se c'è la tentazione di tagliare un angolo di qua e uno di là per aumentare il profitto nelle interazioni con il cliente, il costo reale è enorme.
Nessuno dirà nulla, nessuno si metterà a fare un sacco di storie, finché un bel giorno se ne andranno. Quei pochi dollari in più che hai guadagnato con qualche giochetto di fantasia (o con delle parole in piccolo sul nuovo contratto) ti costano ora decine di migliaia di dollari di valore perso.
L’opposto è ovviamente vero: investendo un centesimo o cinquanta centesimi ogni volta che se ne presenta l’occasione, la fiducia guadagnata si ripagherà cento volte.
L'atteggiamento è la scelta più importante che ognuno di noi fa. L’abbiamo fatta ieri, e abbiamo un’altra scelta da fare oggi. E poi di nuovo domani.
La scelta di partecipare.
Per essere ottimisti.
Per tirare fuori il meglio, intenzionalmente, dalle altre persone.
Noi facciamo la scelta di indagare, di essere curiosi, di sfidare lo status quo.
Per dare alle persone il beneficio del dubbio.
Per trovare la speranza invece della paura di fronte all’incertezza.
Naturalmente, questi sono atteggiamenti. Che altro potrebbero essere?
E, ovviamente, sono una scelta. Nessuno fa queste scelte per noi. Noi lo scegliamo e lavoriamo (trovandone i benefici) che vengono dal fare queste scelte.
Interrogarti sul tuo passato, su ciò che sarebbe potuto accadere, per via delle decisioni sbagliate e le strade che non hai preso … questa è la ricetta per non molto di più di un rimpianto.
Ma chiederti del tuo futuro?
Quando ci facciamo domande sul futuro, significa che abbiamo la possibilità di ricominciare, per impostare nuovi obiettivi e immaginare piani audaci.
Non c’è più possibilità di modificare ieri, mi spiace. Ma le infinite possibilità ci sono per il domani.
Se potessi ricominciare domani, vorresti?
Dai ristoranti al mailing diretto, c’è pressione per farlo diventare più grande, per ripeterlo su scala più ampia, per diventare più efficiente, creare qualcosa che può essere facilmente replicato.
E questo viene spesso fatto senza una buona ragione. “Beh, ci piacerebbe passare più tempo, preoccuparcene di più, prestare maggiore attenzione, ma abbiamo bisogno di fare un business più grande.”
Che cosa succederebbe se tu cominciassi andando nella direzione opposta?
Che cosa accadrebbe se crei qualcosa degno di nota e ti preoccupi delle dimensioni solo dopo aver capito come fare la differenza?
Il romanzo bestseller del 1961 è stato “Advise and Consent” di Allen Stuart Drury. Milioni di persone hanno letto questo romanzo di 690 pagine che parla di politica. Nel 2016, i libri che hanno venduto di più sono stati i libri da colorare.
Qualche decina di anni fa i canali tv cominciarono a trasmettere documentari storici e culturali, e promettevano effettivamente di aggiungere buona informazione al panorama televisivo dell’intrattenimento puro e semplice. Ora, questi stessi canali funzionano bene con le trasmissioni dove la gente si sposa in base a quanto bene riescono a baciarsi.
E, naturalmente, i giornali vincono premi Pulitzer per dirci cose che non vogliamo sentire. Abbiamo risposto non comprando più i giornali.
Del declino dei media “riflessivi” se ne discute da molto tempo. Questa non è una novità. Quello che c’è di nuovo è: un cambiamento fondamentale non solo dei media in cerca di profitto, ma della cultura nel suo complesso.
“Bisognerebbe rendere tutto il più semplice possibile, ma non troppo semplice.”*
[* Ironicamente, questo non è ciò che Einstein ha detto effettivamente. Disse, “Difficilmente si può negare che l’obiettivo supremo di tutte le teorie sia quello di rendere gli elementi di base semplici, ma non dovremmo però rinunciare a dare una rappresentazione adeguata del singolo dato”. Ahimè, la versione più breve però è quella che funziona meglio.]
È possibile che abbiamo reso le cose più semplici di quello che dovrebbero essere, e stabilito che la non-curiosità è il nuovo standard?
Siamo certamente colpevoli di essere partecipanti attivi nel panorama informativo che infrange la legge di Einstein ogni giorno. E dopo aver ottenuto questo successo, stiamo ora valutando la rimozione di questa legge dalla nostra memoria.
Sembra che l’unico modo con cui l’economia si guadagna da vivere sia quello di raggiungere un sacco di gente e l’unico modo per raggiungere un sacco di gente sia quello di fare continuamente una corsa verso il basso, cercare il clic rapido, rendere tutto più breve e farlo come se fosse una sorta di divertimento.
E questo è il vero pericolo dell’anti-intellettualismo. Mentre è sicuramente sciocco scegliere di essere stupidi, è un suicidio culturale decidere che le intuizioni, le teorie e le verità in realtà non sono importanti. Se non ci preoccupiamo di sapere di più, non investiremo del tempo o delle risorse sulla conoscenza.
Siamo in grado di sopravvivere se mangiamo caramelle per un giorno intero, ma se nel tempo facciamo scomparire i negozi di frutta e verdura, tutto quello che resterà sono caramelle.
Dai al tuo bambino un tablet, un videogame e un po’ di patatine fritte per cena. È più facile che parlare con lui.
Leggi gli articoli brevi, quelli con le immagini, è più semplice di andare a scavare in profondità.
Il clickbaiting (letteralmente, “Esca da clic”) funziona per un motivo. Perché gli utenti fanno clic.
Il punto del clickbaiting, però, è che esiste per catturare le prede, non per informarle. È un’esca, in fondo.
La buona notizia è: non abbiamo bisogno di molte persone che chiedono contenuti diversi ai media prima che il supporto risponda. “The Beverly Hillbillies” era una situation comedy popolare, ma questo non ha impedito a Star Trek di avere la meglio nel migliorare un certo tipo di cultura. I media avevano sempre rimbalzato tra l’assecondare per ricavarne un dollaro in più e l’alzare la posta intellettuale di quello che stavano presentando.
Ora che questo equilibrio è stato demandato a un algoritmo, siamo nel pieno di una folle corsa verso il basso, senza freni e nessun ostacolo in vista.
Vota con i tuoi clic, con la tua partecipazione, con i tuoi dollari in libreria. Vota con quello che scrivi, con le lettere al direttore, cambiando canale …
Anche se così tante persone usano solo parole semplicistiche, usare il ragionamento e porre domande difficili costringe ancora quelli intorno a noi a dover recuperare. È facile immaginare che il pendio sia solo scivoloso e verso il basso, ma esiste anche la curiosità culturale, una funzione positiva in cui le persone fanno a gara per saperne di più e cercano di capire il modo per tenere il passo con coloro che li circondano.
Girare l’interruttore. Siamo in grado di portare il ritorno alla curiosità, all’indagine e alla scoperta se noi (pochi per adesso) misuriamo le cose giuste e rifiutiamo la scelta più facile a favore dell’insistere per quella migliore.
Se la guerra ha un opposto, non è la pace, è la civiltà. (Su ispirazione di Ursula Le Guin, che scriveva questo concetto all’interno di un suo romanzo del 1969)
La civiltà è il fondamento di ogni cultura di successo. La civiltà ci permette di vivere in sicurezza, senza essere paralizzati dalla paura. La civiltà è la volontà di discutere le nostre differenze, non di combattere sulle questioni che ci dividono. La civiltà è efficiente, in quanto permette a ogni membro della società di contribuire con il proprio livello di utilità. E la civiltà ha come centro la moralità, perché la civiltà si basa sull’equità.
La civiltà è un accampamento di esseri umani, una città o una nazione dove le persone si guardano l’uno per l’altro, e dove si aiutano quando l’aiuto è necessario darlo.
Siamo entusiasti e ammirati quando guardiamo in tv il video degli iguana e dei serpenti, in parte perché non possiamo immaginare di vivere una vita del genere, quella dove saremmo perennemente a rischio di vita.
Essere continuamente a rischio, vivere in una società dove la violenza è probabile – questo mina la nostra capacità di essere le persone che vogliamo diventare. Nel corso delle ultime dieci generazioni, abbiamo fatto enormi progressi nella creazione di una cultura sempre più civile. La schiavitù (ancora troppo diffusa) è vista ora come un abominio. L’accesso alle informazioni e alla sanità è migliore di quanto lo sia mai stato nella storia dell’uomo. La cultura umana è ben lungi dall’essere pienamente civile, ma con il passare degli anni, vediamo sempre più chiaramente tutti i progressi che ci sono stati e i modi per migliorare.
E questo può essere il nostro obiettivo. Ogni giorno, con ogni nostra azione, possiamo fare qualcosa di più civile. Per trovare più dignità, possibilità e opportunità per le persone intorno a noi, per quelle che conosciamo e non solo.
Da qui l’imperativo. Le nostre associazioni, le nostre organizzazioni e le nostre interazioni devono iniziare con uno standard di civiltà. Il nostro lavoro come individui e come leader diventa utile e generoso quando aggiungiamo valore alle fondamenta della nostra civiltà, anziché intaccarle.
Lo standard può venire da ciascuno di noi. Possiamo farlo. Siamo in grado di farci sentire. Possiamo decidere di preoccuparci un po’ di più, al riguardo. Siamo in grado di resistere alle pressioni del capo, dell’amministratore delegato o del politico eletto e dire: “Fermo, aspetta” quando attraversano la linea di demarcazione, quando perseguono il profitto a scapito della collettività, quando ignorano le regole cercando invece la rissa. La corsa al ribasso e la voglia di vincere a tutti i costi non sono certo nuovi, ma non sono parte di ciò che siamo e che dovremmo sempre essere.
È forte la tentazione di diversificare, in particolare quando si tratta di ciò che offri al mercato.
Un’altra alternativa, un altro sapore, un’altra variazione.
Qualcosa per tutti.
Spingiamo per appianare il lavoro, per renderlo più morbido, più ampiamente applicabile.
Più allargato, però, non causa il cambiamento, e non servirà a farti notare.
La messa a fuoco è ciò che funziona. Uno spigolo vivo che taglia di traverso il disordine.
I beni di lusso sono cose che si acquistano quando abbiamo già abbastanza. Non dovresti andare a fare shopping da Chanel con il tuo ultimo dollaro.
È facile credere che per la gentilezza valga lo stesso. Abbiamo bisogno di più riserve, forse, prima di poter spendere un po’ di quello che abbiamo ottenuto in questo modo generoso.
Hai avuto una giornata difficile, fuori piove, il mondo sta cambiando, il capo ti tartassa di mansioni, il tuo conto corrente è scoperto, stai finendo quel lavoro appena in tempo e con la lingua di fuori …
Ma … ogni tipo di esigenza dev’essere soddisfatta, ogni emozione dev’essere al suo posto prima che possiamo essere in grado di essere gentili?
Dobbiamo avere abbastanza soldi, abbastanza fiducia nel futuro e abbastanza di tutto il resto di quello che desideriamo prima di poter trovare lo spazio per poter dare una mano a qualcun altro?
Scopriamo che è vero il contrario. Che la gentilezza è il fondamento di tutto il resto. Che il tempo così investito e le risorse necessarie a essere gentile sposta il resto delle nostre esigenze nella direzione giusta, e che non solo ci porta più vicino alla soddisfazione di tutte le altre esigenze, ma rende molto più godibile il viaggio.
La gentilezza premia anche chi la fa.
I professionisti prendono sul serio il proprio lavoro. Le questioni che riguardano il loro operato, l’impatto e le esternazioni sono fatti reali.
D'altra parte, non possiamo però farne una questione personale. Quando qualcuno rifiuta l’idea, o se un progetto non riesce, impariamo delle preziose lezioni di strategia e di tattica, ma non dev’essere un momento di riflessione sul tuo valore come persona.
Ecco l'annuncio originale che compariva nel 1885 per pubblicizzare la Coca-Cola (il cui primo nome commerciale era French Wine Coca):
French Wine Coca è una bevanda approvata da oltre 20.000 degli uomini di medicina e scienza più influenti nel mondo … Gli americani sono le persone più nervose al mondo … A tutti coloro che sono affetti da disturbi nervosi raccomandiamo di usare questo meraviglioso e delizioso rimedio, la French Wine Coca, infallibile nella cura di problemi nervosi, dispepsia, stanchezza fisica e mentale, irritabilità gastrica, costipazione, mal di testa cronico, nevralgie e di tutte le malattie croniche logoranti. Tutti questi problemi sono rapidamente curati dalla French Wine Coca. Inoltre, French Wine Coca è in grado di curare la debolezza seminale, impotenza e altri problemi sessuali laddove tutti gli altri rimedi falliscono … Per le persone sfortunate che sono assuefatte alla morfina o dipendenti dagli oppiacei o dall’alcool, la French Wine Coca si è dimostrata una grande benedizione.
John Pemberton, colui che portò negli Stati Uniti la bevanda nata in Europa e che era l’autore della pubblicità, era dipendente dalla cocaina contenuta nella bevanda e, alla fine, morì di cancro allo stomaco da tossicodipendente. Solo sei anni dopo, anche il figlio morì a causa della stessa dipendenza.
In un ambiente competitivo, in cui alcuni uomini di marketing sono ricompensati per i risultati che riescono a portare a breve termine, la corsa verso il basso è inevitabile. Questo vuol dire che provoca dei danni, non che funziona. L’autoregolamentazione non funziona in grandi mercati che hanno un facile approccio al pubblico, mercati caratterizzati da molte battaglie per la competizione dove contano i risultati a breve termine.
Gli uomini di marketing intelligenti, etici, capiscono che la regolamentazione dello stato li aiuta a fare il loro lavoro.
La regolamentazione non solo va a vantaggio del pubblico ignaro, ma porta beneficio anche al marketing, senza dubbio. Senza guardrail, non sarebbero in grado di fermarsi.
Per milioni di anni, naturalmente, le persone non potevano cercare. Non potevano leggere e non avevano ancora inventato la scrittura, quindi non c’era niente da poter cercare.
Tutto quello che una persona sapeva era quello che sapevano gli altri, più quello che potevi sapere chiedendo a qualcuno.
“Lo zio John mi ha detto che la corteccia di questo tipo di albero mi aiuterà col mal di testa.”
Con la scrittura sono arrivati pensieri, dischi e libri. E con una grande formazione e una grande quantità di fatica, c’erano cose in cui potevi guardare oltre. Questo è stato un momento di svolta nella storia dell’umanità, perché ha permesso alla conoscenza di iniziare ad accumularsi, e sono potuti nascere dei tipi di transazione a lungo termine (tra cui gli strumenti di debito).
Nell’era industriale di un centinaio di anni fa, abbiamo cominciato ad avere tutto questo su larga scala. In quel momento, sono cominciati a essere disponibili milioni di libri e cataloghi cartacei. Ma guardando bene, la maggior parte delle cose erano indisponibili per via del tempo che richiedevano e spesso dovevi rimanere a mani vuote (non più tardi di vent’anni fa, l’unico modo per trovare qualcosa in un libro era l’indice, che certamente ti dava dei suggerimenti, ma il tutto viveva solamente nel libro stesso).
L’attuale era on-demand, offre un nuovo livello di comprensione per coloro che si preoccupano abbastanza per trarne vantaggio. Purtroppo, la maggior parte delle persone non lo fa.
La maggior parte delle organizzazioni, la maggior parte dei leader, la maggior parte degli scienziati, la maggior parte dei medici … esitano a guardare oltre. Non siamo sicuri di cosa stiamo cercando esattamente, non è sicuro quello che non sappiamo, non c’è sicurezza di quello che potrebbe esserci là fuori. Malgrado tutto, ci vuole ancora il talento e il tempo di trovare la cosa giusta nel momento giusto al posto giusto.
La prossima frontiera ha già cominciato a farsi vedere. Il sistema cerca l’oltre prima ancora di renderci conto che abbiamo anche bisogno di alzare lo sguardo. Il sistema ci dice che questo curriculum ci viene fornito con dei dati che evidenziano che non abbiamo fatto nulla per lasciare una traccia nel mondo connesso. Il sistema sa che i risultati di questo test, combinati con quella particolare rischiosità, richiede un controllo più approfondito per non avere soprese riguardo a quella persona che stiamo per assumere. Il sistema sa che una casa come quella è stata recentemente venduta per una frazione di quello che ci viene chiesto …
Noi tutti siamo più intelligenti di tutti noi messi insieme, e quando ti si presenta un fatto già noto, le opportunità si moltiplicano.
Ma, come prima cosa, abbiamo bisogno di preoccuparci di voler sapere.
Trent'anni fa, Fleischmann e Pons annunciarono di aver generato la fusione fredda. Gli scienziati di tutto il mondo cominciarono a lavorare in questo nuovo campo, solo per scoprire qualche anno più tardi che non c’era nessun modo per replicare i risultati riportati. Scoprirono che i ricercatori originali non avevano detto la verità. Milioni di dollari e innumerevoli ore di lavoro e ricerca sono stati sprecati.
La scienza si basa sull’onestà e sulla precisione di riferire esattamente quello che è successo. Non sul segnalare un parere o un punto di vista come fossero eventi reali e adattare delle teorie a questi eventi.
Ma la stessa cosa vale per i risultati che hai ottenuto dal test di marketing diretto che hai fatto ieri.
E anche per l’efficacia di un nuovo vaccino contro il cancro o di una politica economica.
Abbiamo bisogno di persone che ci raccontano ciò che è vero, in modo che possiamo lavorare su quei risultati.
La stessa cosa si applica ai risultati che ha riportato il tuo prodotto il mese scorso e alla temperatura che c’era a Helsinki martedì. Sì, al contrario è anche vero che non ci aspettiamo che venga detta la verità in una partita di poker, nella vendita di un’auto o nel discorso del candidato politico. Abbiamo sottoscritto qualche sfumatura, iperbole e anche qualche giochetto sui dati.
Il concetto chiave qui, come al solito, è il coinvolgimento. Se la comunità scientifica è coinvolta con te nell'ascoltare i risultati che hai ottenuto negli esperimenti replicabili, ricade su di te la responsabilità di impegnarti con quel tipo di onestà. Se i tuoi collaboratori sono coinvolti nel sentire la verità sulla cultura della tua organizzazione o sui risultati di una nuova iniziativa, l’intero sistema dipende dal tuo mantenere fede a questo patto.
Vivere senza una segnalazione accurata dei risultati, va ben oltre il problema etico di mentire. Come i prestiti ‘tossici’ che hanno portato alla crisi finanziaria del 2008, quando le menzogne sono state mescolate con le aspettative per la verità, e hanno portato al blocco del sistema. Dobbiamo spendere tempo per filtrare quello che ci viene detto, invece di passarlo a costruire quello che ci sta a cuore.
È un privilegio incredibile avere un ruolo in cui sei tenuto a dire la verità. Non la verità come opzione su tutte le altre alternative, ma come unica alternativa possibile. I tuoi colleghi si fidano, possono abbassare la guardia e questo ti permetterà di contribuire a un lavoro di alta levatura.
Non ci vuole molto per rompere il patto, venir meno la fiducia e degradare l’efficienza di tutto il sistema.
Siamo d’accordo, a priori, su quello che ti sentiremo dire.